lunedì 25 gennaio 2010

Viaggio in Giappone - Giorno 19 - Tokyo

Giovedì 27 Agosto 2009 - Tokyo

Eccoci arrivati all'ultimo giorno. Usciamo con l'idea di vedere alcune cose che ci mancano e di fare un po' di acquisti.
Ci dirigiamo verso Ueno, dove ci fermiamo un attimo alla stazione per fare colazione, sempre perché se non mangio io divento insopportabile. Facciamo un rapido giro nel parco, dove purtroppo vedo tantissime persone dormire sulle panchine. Nel parco vediamo un tempio, i laghetti coperti di ninfee e le solite migliaia di carpe affamate.





Con la metropolitana raggiungiamo Harajuku, che all'inizio del nostro viaggio avevamo visto un po' troppo rapidamente. Visitiamo il parco e il santuario Meji-jingu. Non sembra neanche di essere a Tokyo, il parco è quasi un bosco e una volta lì sembra di essere lontani dalla metropoli. Il santuario è molto diverso da tutti quelli visitati finora.


Dopo raggiungiamo a piedi Takeshita-dori, la via dove eravamo già passati la volta precedente, piena di negozi di abbigliamento e di accessori per ragazzine.


Sempre ad Harajuku passeggiamo per la più esclusiva Omote-sando, dove si trovano i negozi delle grandi firme. In questa via cerchiamo un negozio di oggetti orientali, segnalato dalla guida, dove vorrei trovare lo yukata. Una delle missioni di oggi è infatti quella di trovare gli yukata da casa, tipo quelli che ci hanno fornito nei vari ryokan. Anche stavolta siamo sfortunati, infatti mentre stiamo girando per trovare il negozio leggo meglio la guida e mi accorgo che purtroppo il giorno di chiusura è proprio il giovedì.
Sempre camminando arriviamo a Shibuya dove vediamo qualche centro commerciale, tra cui Loft, Tokyu Hands e 109.
Andiamo poi da Mandarake, un grande negozio di Anime e Manga che si trova in un sotterraneo. Stiamo lì quasi un'ora, perché Francesco non riesce a trovare ciò che gli interessa. Dopo una lunga ricerca riusciamo finalmente a trovare e comprare qualche fumetto conosciuto.
Facciamo una breve pausa pranzo in un fast food degli udon, della stessa catena di quello in cui avevamo mangiato con Luca. Gli udon sono buoni e ci riempiono tantissimo.
Con la metro raggiungiamo un altro negozio di oggetti tradizionali dalle parti di Shinjuku. Lì troviamo tantissimi degli oggetti che abbiamo già comprato nelle altre città che abbiamo visitato, ma non c'è traccia degli yukata, ci sono solo stoffe.
Andiamo quindi a Shinjuku, per vedere la zona di Kabuki-cho, che l'altra volta non abbiamo visto. Qui si trovano i locali per soli uomini e la zona appare, come immaginavo, abbastanza squallida.


Giriamo poi senza meta per Shinjuku, fermandoci in alcuni centri commerciali un po' troppo chic, come Isetan e Takashimaya.
Entriamo in un altro Tokyu Hands dove prendiamo ancora qualche regalo e vediamo che da GROM, che si trova nel centro commerciale 0101, c'è sempre la fila e molti dei gusti sono sold-out.
Entriamo ancora da Muji, ma anche lì niente yukata. Alla fine rinuncio.
Stanchissimi torniamo in hotel per rinfrescarci. Se seguissi la mia voglia andrei subito a dormire, ma dobbiamo ancora andare a cena e preparare le valige.
Torniamo a Ginza, al 4 Chrome Crossing, convintissimi di mangiare finalmente l'unagi. E' un po' tardi ma siamo tranquilli, dato che il cameriere ieri ci ha detto che oggi avrebbero chiuso alle 23. Invece, quando arriviamo, il ristorante è già chiuso. Immagino che il cameriere, nel darci l'informazione, abbia sbagliato giorno.
Iniziamo a girare a caso per le vie secondarie di Ginza, sperando di trovare un locale simile a quello in cui abbiamo cenato il primo giorno. Veniamo attirati da un ristorante in cui si cucina carne, pieno solo di giapponesi. Il cameriere ci dice che dobbiamo attendere mezz'ora. Subito gli diciamo che facciamo un giro per vedere se troviamo altro, ma il posto ci attira troppo e torniamo subito indietro, anche perché non abbiamo più molta voglia di cercare.
Da fuori ci sembrava un posto dove facevano shabu shabu, in realtà ci ritroviamo in un locale bellissimo, dove ci sono griglie incastonate nei tavoli e nel bancone a cui ci siamo seduti. Ordiniamo la carne e ce la cuociamo da soli. Mentre io mi limito a mangiare delle normali fette di manzo, Francesco sceglie prima il fegato appena scottato e coperto di cipolle e poi un'insieme di frattaglie di vario genere da cuocersi alla griglia. E' veramente divertente e la carne è ottima. Cosa strana, quando paghiamo il conto ci regalano un chewing gum.


Torniamo tristemente in hotel a preparare le valige. Con grande fatica riusciamo ad assemblare, in modo abbastanza intelligente, le varie cose che abbiamo acquistato.
Dopo aver chiuso le valige mi siedo per quasi un'ora sulla finestra, al buio, guardando fuori. Mi viene da piangere, non credevo di affezionarmi così tanto al Giappone. Sto davvero male a pensare che domani dovrò andare via ed è la prima volta che mi succede una cosa del genere. Di solito, nel corso dei miei viaggi, dopo tanti giorni, arrivo al punto in cui ho proprio voglia di tornare a casa. Quest'anno per la prima volta non mi è successo. Sono stata davvero bene, più di quanto potessi immaginare.
Posso dire di essermi proprio innamorata del Giappone.


1 commento:

  1. Ciao, tra 2 settimane partirò per il Giappone in viaggio di nozze, volevo chiederti se puoi dirmi il nome del negozio di yukata che purtroppo hai trovato chiuso.... Io sono innamorata del Giappone ancor prima di andarci.....spero di non rimanere delusa, ma leggendo il tuo viaggio credo proprio di no!

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