martedì 12 gennaio 2010

Viaggio in Giappone - Giorno 7 - Kyoto

Sabato 15 Agosto 2009 - Kyoto

Ci svegliamo abbastanza presto per andare a visitare i templi della zona nord di Kyoto. Dopo una veloce colazione in stazione prendiamo l'autobus, ma purtroppo sbagliamo due volte direzione, finché non capiamo che la cosa più semplice e rapida da fare è prendere la metropolitana per avvicinarci velocemente alla zona e solo dopo prendere un autobus.
Mentre stiamo per raggiungere il primo tempio vediamo che su una collina stanno preparando uno dei Kanji che stasera verranno illuminati con numerosi falò, in occasione di Daimon-ji Yaki, la festa dei morti.


Per primo visitiamo il tempio Kinkaku-ji, conosciuto come Tempio d'Oro, in quanto quasi interamente rivestito da foglia d'oro. Il tempio, non visitabile all'interno, è situato in mezzo ad un laghetto ed affiancato da un grande giardino, dove si trovano edifici minori.


Cerchiamo poi di raggiungere a piedi il tempio Ryoan-ji, che non dovrebbe essere molto distante, ma anche stavolta sbagliamo strada. Ci accorgiamo però abbastanza presto dell'errore riuscendo facilmente a tornare sulla strada giusta. Riusciamo così a vedere un po' di periferia della città
Oggi, a differenza di ieri, il tempo non è molto bello. Ogni tanto pioviggina, ma comunque fa sempre molto caldo. Per fortuna i distributori di bibite, che si trovano in ogni angolo, ci aiutano a sopportarlo.
Il tempio Ryoan-ji è immerso in un grande parco. Dal tempio è possibile vedere un famoso giardino zen. A me non dice molto, nonostante tutte le persone siano sedute ad ammirarlo.


Fuori dal tempio vediamo anche la fontana da cui sgorga l'acqua utilizzata per la cerimonia del tè.
Il parco è molto curato, ci sono numerose piante di bambù e un lago, in mezzo a cui si trova un altro piccolo tempio.
Sempre a piedi raggiungiamo il tempio Ninna-ji, un tempio zen molto semplice, costituito da stanze con pareti decorazioni floreali, con pochissime statue e un curatissimo giardino zen, molto rilassante. Intorno al tempio si trova un grande parco, con tantissimi alberi di ciliegio, che all'epoca della fioritura devono apparire stupendi.


Facciamo una sosta in un'area dedicata, nel parco del tempio. Mangiamo frutta e onigiri che abbiamo comprato stamattina. Facendo la spesa ci siamo lasciati tentare e abbiamo comprato anche un uovo sodo, che viene venduto singolarmente nella sua scatolina, e dei dolci strani, bianchi con dentro una crema marrone, che non hanno un gusto ben definito e hanno una stranissima consistenza. Non samo sicuri di cosa si tratti, forse l'esterno è fatto di farina di riso e l'interno è marmellata di azuki … noi li chiamiamo mollicci.


Decidiamo poi di non visitare altri templi e di dedicare il resto della giornata al centro di Kyoto.
Facciamo una passeggiata in una via dedicata alla moda giovanile e successivamente in una grande galleria di negozi. Finalmente troviamo poi ciò che stavamo cercando: Nishiki Market, un grande mercato coperto di generi alimentari di ogni tipo. Lì vediamo cose stranissime, pesci essiccati, verdure sepolte da una sostanza che sembra sabbia, salse dall'aspetto curioso.


In un banco dove viene lavorato il tè ne compriamo tre diverse varietà.
Andiamo alla stazione a chiedere informazioni per la gita di domani a Nara e soprattutto per il complicato trasferimento che dovremo fare dopodomani per andare a Koyasan. Rimaniamo stupiti dal fatto che all'ufficio informazioni abbiano già dei fogli pronti con tutte le indicazioni necessarie.
Intanto visitiamo la moderna stazione di Kyoto. E' una struttura futuristica, imponente. Con delle scale mobili all'aperto saliamo fino in cima, da dove è possibile ammirare tutta la città.


Visitiamo un negozio della stazione dove sono esposti vari gadget dedicati ad alcuni personaggi dei cartoni animati di Tezuka, che ci ricordano la nostra infanzia, come Kimba il leone bianco, la principessa Zaffiro e Astro Boy.


Fuori dalla stazione vediamo una macchinetta distributrice di cibo e ci torna in mente un video del cuoco-scrittore Anthony Bourdain che abbiamo visto poco tempo fa, in cui, in un suo giro del Giappone, prendeva delle patate fritte da una macchinetta come questa. Decidiamo di fare anche noi quest'esperienza, ma rimaniamo fortemente delusi quando capiamo che le patatine non vengono fritte al momento, come pensavamo, ma sono in realtà precotte e scongelate al microonde.


Per la cena torniamo a Pontocho, la stretta via dove si trovano numerosi locali, e come ieri iniziamo a guardare i locali cercandone uno che ci ispiri. Siccome dai menu capiamo davvero poco ci facciamo attirare dall'aspetto del locale e da ciò che vediamo che succede all'interno.


Ne scegliamo uno e appena ci sediamo rimango un po' delusa, perché veniamo fatti accomodare in una sala separata e non vicino al bancone dove c'è un po' più di movimento e perché leggendo il menu capiamo che la specialità è il tofu … ed io odio il tofu.
Per quanto riguarda il cibo mi devo ricredere, perché mangiamo molto bene: tenpura di polpo con salsa di prugne e riso con uovo e maiale. Francesco invece assaggia il tofu e poi oden, cioè una specie di stufato di verdure, tofu e qualcos'altro.


Dopo cena facciamo una passeggiata lungo il fiume e noto che molti locali di Pontocho hanno la terrazza con vista fiume. Sembrano molto carini e domani sera magari ne sceglieremo uno di questi. Intanto domani mattina faremo la gita a Nara.

2 commenti:

  1. Ho mangiato quei dolci anche a Torino, effettivamente fanno fatica ad essere apprezzati da un palato italiano, abituato ai dolci italiani. L'interno era effettivamente di marmellata di azuki, ma non sono mai riuscita a capire come è fatto l'esterno. Dei giapponesi m'hanno detto che i dolci giapponesi vengono fatti con speciali macchinari che non si usano in casa (nemmeno nelle loro), perciò ho perso un po' la speranza di farli (era un puro mettersi alla prova, per quanto abbia degli amici che ne vanno pazzi).
    Avete poi bevuto il tè?

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  2. Io a Torino come dolci ho mangiato tipo dei pancakes con dentro la marmellata di azuki, che in Giappone trovi abitualmente nei supermercati.
    Sugli altri dolci, quelli che io chiamo "mollicci", sono tutti diversi nella forma, ma simili nella sostanza. Ho visto un servizio su qualche loro tv su come li preparano. Le loro pasticcerie sembrano gioiellerie. I dolci sono l'unico loro cibo che non ho saputo apprezzare molto.

    Intendi se abbiamo bevuto il té comprato a Kyoto? Sì, ma ne ho ancora un sacco, l'unico che non ho ancora bevuto è il matcha, che tengo lì come una reliquia, anche se ci siamo comprati lo "spazzolino" per prepararlo.

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