mercoledì 13 gennaio 2010

Viaggio in Giappone - Giorno 8 - Nara - Kyoto

Domenica 16 Agosto 2009 - Nara - Kyoto


Oggi visiteremo Nara, un luogo di alto interesse artistico, nominato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Partiamo con il treno delle 8:49, come al solito puntualissimo e arriviamo poco dopo le 9:30.
Dopo una breve tappa al box informazioni, dove ci forniscono la mappa della città e ci consigliano un itinerario da seguire, iniziamo il cammino. Arriviamo nei pressi del tempio Kofuku-ji, dove vediamo le due pagode. Nei dintorni del tempio incontriamo i primi cerbiatti, che si aggirano tranquillamente per la città, avvicinandosi alle persone in cerca di cibo.


Arriviamo allo Yoshikien Garden, dove rimaniamo un po' sorpresi in quanto l'ingresso è gratuito per gli stranieri. Il giardino è carino, ma decisamente meno curato di quello che abbiamo visitato ieri.
Raggiungiamo quindi il monumento più importante e famoso della città, il tempio Todai-ji, dove è situato un Buddha di bronzo alto sedici metri.




Tra i vari pilastri che sostengono il tempio ce n'è uno particolare, con un buco grande quanto la narice del Buddha. Si dice che chi riesce a passare attraverso il buco raggiungerà l'illuminazione. Nel periodo in cui restiamo nel tempio vediamo solo bambini cimentarsi nell'impresa.


Nel grande complesso di edifici adiacente al tempio vediamo la grande campana e il Nigatsu-do Hall, posto più in alto.
Dopo una breve sosta per consumare il nostro pranzo, che consiste in onigiri e uovo, nell'area di ristoro dove è anche possibile servirsi il tè, riprendiamo il cammino.
Arriviamo al Kasuga Taisha, un santuario caratterizzato dalle centinaia di lanterne.


Facendo il nostro solito giro dell'oca, non focalizzando bene sulla mappa il percorso appena fatto e la posizione in cui siamo, cerchiamo di raggiungere il centro e quindi la stazione. Camminando vediamo così una zona residenziale della città. Arriviamo nella zona vecchia di Nara e passeggiando tra le case di legno vediamo una serie di negozi dall'apparenza un po' triste.
Passando nella via principale, per raggiungere la stazione, Francesco viene attratto da una fila di bambini che comprano strani dolci verdi, ricoperti da una polverina marroncina. Francesco non resiste e ne compra due. Ci ritroviamo così a mangiare un terribile molliccio verde, ripieno di marmellata di azuki, i fagioli rossi che sembrano essere l'ingrediente principale della maggioranza dei dolci giapponesi.


Torniamo a Kyoto e, dopo una sosta in hotel, per riposarci un po' e per il tè quotidiano, usciamo abbastanza presto con l'intenzione di cenare e di trovare poi un posto da cui si possano vedere i kanji infuocati di Daimon-ji Yaki, la festa dei morti.
Andiamo nuovamente a Pontocho, dove però stasera vorremmo cenare in una terrazza sul fiume.


Dopo una ricerca tra i locali del lato destro, che si affacciano sul fiume, ne scegliamo casualmente uno dove vediamo che viene servito il sushi. Ci dicono però che per mangiare in terrazza dobbiamo scegliere uno dei tre menù degustazione.
Ci fanno accomodare sulla terrazza, la vista sul fiume è molto bella. Francesco sceglie il più completo dei menù e ci ritroviamo a mangiare cose assurde. Oltre ai già noti sushi, sashimi e zuppa di miso ci portano antipasti strani, quali capperi immersi in una salsa gelatinosa, una sostanza non identificata della consistenza del fois gras, una zuppa calda, solida e gelatinosa e altre stranezze. Per concludere in bellezza il dolce è composto da tre cubetti verdi gelatinosi: anche a cena dobbiamo mangiare dei mollicci.


Mentre ceniamo, verso le 20, ci accorgiamo che sulla collina di fronte viene acceso uno dei kanji. Avevo letto che sarebbero rimasti accesi fino alle 22, ma purtroppo, quello che stiamo vedendo si spegne molto prima. Così, dopo cena, rinunciamo a spostarci per cercarne altri.
La cena è stata forse un po' troppo particolare, ma ho apprezzato tantissimo la vista.


Facciamo un giro a piedi a Gion e finalmente vedo una geisha, solo per pochi secondi, mentre entra in un locale. Ha la faccia dipinta di bianco e i capelli raccolti in un'acconciatura elaborata, è accompagnata da due donne e un uomo. Visto che so che è così raro avvistarne una mi chiedo se sia autentica, ma penso di sì.
Domani ci aspetta la lunga e complessa trasferta a Koyasan.

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