mercoledì 22 dicembre 2010

Picasso a Zurigo

Domenica abbiamo deciso di vedere la mostra di Picasso che è in corso alla Kunsthaus di Zurigo fino al 30 gennaio 2011.
La mostra è stata organizzata in occasione del centenario dell'apertura della Kunsthaus come replica di una mostra organizzata qui dall'artista stesso nel 1932.



Purtroppo io di arte, intesa nel senso delle arti figurative, capisco pochissimo. Pur avendo studiato storia dell'arte durante i miei anni di liceo non mi sono mai appassionata a questa materia. Siccome però penso che sia importante conoscere anche questo aspetto della creatività umana ogni tanto provo ad avvicinarmici, specialmente quando ho l'occasione di visitare musei o mostre dove sono esposte opere di un certo rilievo.

L'ideale sarebbe essere accompagnati da qualche profondo conoscitore della materia, che con le sue spiegazioni ci possa coinvolgere al meglio. In questo caso ci siamo dovuti accontentare delle audioguide, che ci hanno fornito comunque spiegazioni interessanti, non solamente sulle opere, ma anche sulla filosofia, la vita e la storia artistica del pittore.

Non avevo appunto le appropriate conoscenze non ho gli strumenti per giudicare i lavori esposti. Posso dire che forse io preferisco un altro genere di arte, tipo quella degli impressionisti, ma è comunque interessante vedere e provare a comprendere anche qualcosa di così diverso e forse anche un po' strano.

Consiglio comunque di visitare la mostra, sia agli appassionati, sia a quelli solamente curiosi come me.

sabato 18 dicembre 2010

The Hammer of the Gods


Fino a qualche anno fa quasi non conoscevo i Led Zeppelin. Beh, sì, conoscevo la famosissima "Stairway to heaven", ma non avevo mai ascoltato altro, se non distrattamente.



Poi un giorno ho trovato a casa Mothership, che riassume la carriera di questo gruppo attraverso le loro canzoni più famose. Ho iniziato timidamente ad ascoltarlo, finchè non ne sono stata letteralmente travolta. Mi piace tantissimo questo suono di rock puro, così datato, tuttavia così attuale. Tanto che ora non riesco più a farne a meno e periodicamente riascolto questo disco continuamente per giorni e giorni.
Un giorno ascoltando la mia radio preferita sento dire che è uscita la riedizione della biografia dei Led Zeppelin, "Il martello degli dei". Non ho resistito ed ha subito trovato un posto nella mia libreria.



Il libro inizia raccontando la vita di Jimmy Page, che trova la sua strada da musicista fin da giovanissimo, collabora con numerose band finchè un giorno decide di crearsi la sua.
I Led Zeppelin nascono quasi per caso e in pochi anni diventano una della band più seguite e acclamate del pianeta. Iniziano una serie lunghissima di concerti negli Stati Uniti, la loro fama e la loro ricchezza crescono a dismisura, così come il numero delle groupies che li accompagnano durante i tour.
In quegli anni riescono a scrivere un pezzo importante della storia del rock.
Gli eccessi che li caratterizzano decreteranno però la loro fine, portando fino alla morte di uno di loro.
Di questo libro ricordo soprattutto le caratteristiche personali dei membri del gruppo, o almeno ciò che mi è arrivato.
Jimmy Page, che ha subito suscitato in me una sorta di immotivata antipatia, dedica la sua vita alla chitarra e a studi sull'occulto. Robert Plant e John 'Bonzo' Bonham alla fine di ogni tour ritornano alla solita vita, in mezzo alle pecore, nella campagna inglese. Il quarto membro, John Paul Jones, ai miei occhi risulta un po' anonimo, forse perchè dal racconto appare un po' meno esagerato degli altri.
Ho letto che più volte si è sperato in una loro reunion che poi è stata realizzata in occasione di un concerto del 2007. Io però penso penso che i Led Zeppelin debbano rimanere quelli degli anni 70, quelli che ci sono ora sono delle persone diverse e non potranno mai più ricreare quella magia, perciò sarebbe meglio accontentarsi di ascoltare la loro musica e rivedere i video dei vecchi concerti.

venerdì 10 dicembre 2010

Natale a Zurigo


Le città del nord nel periodo natalizio hanno qualcosa di magico. In ogni angolo si respira una fantastica atmosfera.
Ho iniziato a vedere i primi alberi di Natale già dopo la metà di Novembre, ma da un paio di settimane sono comparse le prime casette di legno. Qui infatti ci sono vari mercatini, sparsi in varie zone della città.
Il mercatino più grande si trova nel grande atrio della stazione Zürich HB, dove svetta un gigantesco albero di Natale decorato interamente da ciondoli Svarovski.





Nei pressi della via centrale si trova il Singing Christmas Tree. Si tratta di una struttura a forma di albero di Natale su cui ogni sera si esibisce un diverso coro. I componenti del coro sono tutti vestiti di verde con sciarpa, berretto e guanti rossi. Cantano canti natalizi ma non solo.
Anche lì vicino si trovano alcune casette dove è possibile assaporare varie specialità svizzere e l'immancabile Glühwein.



Qualche domenica passeggiavamo per caso per le vie del centro e ci siamo trovati in una sfilata di tantissimi Babbo Natale e San Nicola.
Ciò che mi ha colpito sono stati gli uomini vestiti di marrone.
Un amico mi ha poi spiegato che si tratta di un aiutante di San Nicola, che lo aiuta a portare i doni. Cercando informazioni ho poi scoperto che qui in Svizzera si chiama Schmutzli.



Un'altra cosa mi ha incuriosito. Sabato scorso ho visto comparire nelle vetrine di varie pasticcerie e panetterie degli omini fatti di pane. Ho poi scoperto che si chiamano Grittibänz e sono omini di pane dolce che si preparano proprio in occasione della festività di San Nicola.
Lunedì 6 Dicembre infatti Francesco me ne ha portato a casa uno, era morbidissimo e molto buono, anche se ametto che è stato un po' triste romperlo per mangiarlo.


venerdì 3 dicembre 2010

Dreaming New York

L'altro giorno ho sentito al telegiornale, che seguivo distrattamente mentre cucinavo, che come ogni anno è stato acceso il grande albero di Natale presso il Rockfeller Ceter di New York City, con tanto di cerimonia inaugurale.



Mi è venuta un po' di tristezza perché mi ha fatto ricordare che anche quest'anno io e Francesco non siamo riusciti a fare una cosa che desideriamo da molto: andare a New York nel periodo prenatalizio, fare shopping e pattinare sotto quel fantastico albero di Natale.
Ogni anno ce lo promettiamo, ma ogni anno succede qualcosa per cui andare è impossibile. Quest'anno ovviamente c'è stato il cambio di vita radicale, quindi ero consapevole del fatto che non saremmo andati, ma un po' di delusione purtroppo è arrivata lo stesso. E' come quando sei bambino, desideri tanto un regalo che purtroppo non arriva, anche se ne sono arrivati altri e allora non resta che ricordarsi di scrivere quel regalo nella prossima letterina a Babbo Natale. Perciò lo Shopping Natalizio a New York sarà in testa alle prossime letterine.

A New York comunque siamo già stati, più di sei anni fa. Quando siamo stati a Boston per il lavoro di Francesco abbiamo deciso, non essendo troppo lontani, di andare anche a New York.
Allora eravamo ancora abbastanza inesperti di viaggi, perciò non è che ci fossimo preparati molto bene prima di andare.
Quando siamo stati a Boston abbiamo cercato in loco la soluzione migliore e possibilmente più economica per raggiungere NYC. Dopo aver vagliato le possibilità dell'aereo o del treno abbiamo trovato ciò che faceva per noi: un pullman "Chinatown to Chinatown"! Si tratta di un pullman che connette appunto la Chinatown di Boston con la Chinatown di New York. I pullman sono molto frequenti e il viaggio dura circa quattro ore.
Gli unici inconvenienti sono stati i film in cinese, trasmessi per tutta la durata del viaggio, e l'aria condizionata a palla. Io già non stavo bene, a causa di un mal gola che mi portavo dietro dall'Italia e dell'aria condizionata subita in aereo e in hotel a Boston. Quando siamo arrivati a New York ero uno straccio.
Siamo scesi a Chinatown non sapendo minimamente dove fossimo e come fare a raggiungere l'hotel che avevamo prenotato, nei pressi di Times Square.
Francesco mi chiede "e adesso?" e io "facciamo come nei film, ci sporgiamo in mezzo alla strada e femiamo un taxi" e così abbiamo fatto.
Siamo stati solo tre giorni, che effettivamente sono pochi per visitare bene una città così grande e con così tante attrazioni. Abbiamo visitato i luoghi principali: Times Square, Ground Zero, la Statua della Libertà, Wall Street, il ponte di Brooklin, Broodway, la Fifth Avenue con i suoi splendidi negozi, Central Park, l'Empire State Building etc.
E' stata molto dura perchè io stavo veramente male, molto probabilmente avevo la febbre, così al mattino mi imbottivo di medicine in modo da poter reggere per tutta la giornata, ma alla sera crollavo, perciò non abbiamo potuto assaporare neanche un po' la vita notturna della città. Questo è il motivo per cui ho una gran voglia di tornare, di passarci più tempo, di vedere ciò che non ho visto e di rivedere ciò che ho visto con la mente un po' annebbiata dalla febbre.


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