mercoledì 4 aprile 2012

Ushuaia: fino alla (quasi) fine del Mondo e Parque Nacional de la Tierra del Fuego


Giorno 4 - Marcoledì 7 Dicembre 2012

Lasciamo la "Casa de Grillos" e io ovviamente mi commuovo. Mi sono subito affezionata ai nostri ospiti e mi dispiace andare via.
Il piccolissimo aeroporto di El Calafate è affollato. Dopo un volo pieno di turbolenze arriviamo a Ushuaia, che già dopo una prima e superficiale occhiata mi sembra meno caratteristica di El Calafate, più grande e caotica.
Salendo per una ripida salita arriviamo all'Hostaria Rosa de Los Vientos, dove ci accoglie Pablo. Ci mostra l'edificio, in particolare una specie di torre con grandi finestre da cui è possibile ammirare il panorama. Da un lato si possono scorgere le Ande mentre dall'altro il Canale di Beagle e il Cile.
Scendiamo poi a visitare la città. Pablo ci ha consigliato di vedere il museo marittimo che si trova in un ex carcere, ma non siamo molto interessati, per cui preferiamo vagare lungo il mare e per le vie centrali. La città non è bellissima, direi pure un po' bruttina.



In ogni angolo ci viene ricordato che ci troviamo alla fine del mondo. In realtà Ushuaia non è l'ultimo luogo abitato del mondo, ma solo il più a sud dell'Argentina.



In Cile si trova un villaggio ancora più a Sud, Puerto Williams, dove arriveremo forse tra un paio di giorni.
Andiamo infatti ad informarci su come raggiungerlo. La società che gestisce i trasferimenti si trova in una specie di cubicolo. Il ragazzo ci dice che il trasferimento potrebbe avere dei ritardi a causa delle condizioni meteorologiche, ma che venerdì non dovrebbero esserci problemi. Si tratta in fondo di attraversare lo stretto di Beagle. Paghiamo una cifra astronomica per questo, ma non abbiamo alternative.

Giorno 5 - Giovedì 8 Dicembre 2012

Stamattina con un pullmino raggiungiamo il Parque Nacional de la Tierra del Fuego.



Il parco è meraviglioso, natura sconfinata. Percorriamo per primo il sentiero che costeggia il canale di Beagle. Il percorso dura circa tre ore. A tratti ci si inoltra nel bosco dove sugli alberi si trovano degli strani funghi che sembrano albicocche.
Ad un certo punto sentiamo un rumore strano provenire dall'acqua e vediamo spuntare il naso di una foca o un leone marino.
Vediamo bellisimi fiori e varie specie di uccelli.
Il secondo sentiero che percorriamo, Hito XXIV, costeggia il lago Boca, fino al confine con il Cile. E' un po' più complicato dell'altro, soprattutto quando ci si addentra nel bosco, dove alberi altissimi fanno dei rumori strani, degli schricchiolii che fanno pensare ad una foresta stregata. Il confine viene segnalato solamente da un'orrenda torretta di metallo.



Tornando indietro riusciamo ad avvistare un picchio con la testa rossa.
Il parco è inoltre infestato dai conigli e dai castori.
Nei pressi dei sentieri più semplici da percorrere, vediamo infatti una castorera, una diga di legno realizzata completamente dai castori, che così modificano l'ambiente.


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