venerdì 31 luglio 2009

Il suono del vento




E' il 14 Agosto 2005, è il compleanno di Francesco e siamo in viaggio di nozze. Siamo nel cuore del deserto australiano, in un complesso di pochi hotel, unico spiraglio di vita in mezzo a chilometri di nulla.

Alloggiamo all'Outback Pioneer. Quando siamo arrivati ieri pomeriggio faceva molto caldo. Finalmente, dopo giorni passati al freddo nel sud del paese, dove ad agosto è pieno inverno, sono riuscita a stare per qualche ora in maniche corte.

Qui non c'è niente, solamente Uluru, la grande montagna adorata dagli aborigeni, che si erge in mezzo al terreno rosso e piatto che contraddistingue questa zona. Ha un qualcosa di magnetico, perché non si riesce a smettere di ammirarla.

Ieri sera, al tramonto, abbiamo visto Uluru cambiare gradualmente il suo colore, ora stiamo per ripetere la stessa esperienza all'alba, ma dal lato opposto della montagna. Quando usciamo è ancora buio e l'aria è molto fredda. Uluru è più vicino di come l'abbiamo visto ieri. Lo spettacolo è ugualmente emozionante. Uluru, inizialmente spento, piano piano si accende al levare del sole.

Visitiamo Uluru alla base, la guida ci mostra una serie di graffiti realizzati dagli aborigeni, e zone della montagna considerate sacre.

Trascorriamo la giornata vagando per la zona circostante il nostro hotel. E' incredibile quando si stia bene in questo posto anche se non c'è niente, e come sia bello camminare nel deserto senza sentire alcun suono.

La sera partecipiamo ad una cena chiamata Sound of Silence.

Prima della cena degustiamo l'aperitivo, ammirando nuovamente il tramonto su Uluru da un'altra prospettiva, e ascoltando il suono del digeridoo.

Arriviamo nella zona dove sono imbanditi i tavoli. E' completamente in mezzo al nulla. Ceniamo insieme ad una coppia di australiani, due signore americane e una famiglia di inglesi, papà, mamma e una figlia adolescente. Chiacchieriamo tutta la sera e i nostri commensali si stupiscono del fatto che noi, pur essendo italiani, riusciamo tranquillamente a fare una conversazione in inglese e che oltre all'inglese conosciamo anche altre lingue. Loro non riescono neanche a pronunciare bene il mio nome!

La cena è abbastanza buona. Antipasti a buffet, una specie di zuppa riscaldante e carne a buffet, canguro compreso. Quindi dolci e vin brulée. Fa abbastanza freddo. Per fortuna sono molto vestita. Dopo la cena ci vengono mostrate tutte le costellazioni visibili dall'emisfero australe, in particolare la stella del Sud. C'è anche un telescopio a disposizione per vedere meglio alcuni pianeti.

Abbiamo scelto di partecipare a questa cena solo perché siamo in viaggio di nozze, nonostante all'inizio ci sembrasse una cosa un po' kitch. Invece è stata un'esperienza molto coinvolgente. Il momento più emozionante è stato quando gli organizzatori hanno dato inizio alla cena: c'è stato un momento di silenzio assoluto in cui abbiamo udito solo il suono del vento.


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