domenica 18 aprile 2010

Profumo di pane

Non c'è niente che mi faccia sentire a casa come il profumo del pane appena sfornato.
Da qualche anno ho riscoperto la passione di fare il pane.
In realtà io non faccio il pane solo per mangiarlo, ma proprio per il piacere di farlo.
Molte persone si stupiscono, pensano che sia una cosa difficile da fare, mente invece è una cosa semplicissima, richiede solo un po' di pazienza. La cosa buffa è che io non sono per nulla paziente, ma ho scoperto che impastare è un'attività estremamente rilassante ... diciamo che per me la panificazione equivale a una sorta di meditazione zen.

Questa mia passione ha avuto inizio tantissimi anni fa. Quando ero piccola passavo molto tempo, soprattutto in estate, a casa di mia nonna, in campagna. Lì il mio bisnonno fece costruire un forno, una specie di casetta, in cui tutti gli abitanti della borgata potevano cuocere il loro pane.
Quando potevo andare da mia nonna al venerdì per me era sempre una festa. Sì perchè mia nonna e le mie prozie ogni venerdì preparavano il pane per tutta la settimana.
Si alzavano molto presto per accendere il forno con la legna. Mentre il forno si scaldava preparavano l'impasto, impastando chili di farina. Quando era pronto lo lasciavano riposare sulla madia, coperto da una spessa coperta di lana. Mi dicevano "non toccare, adesso il pane dorme".
Appena finita la lievitazione iniziava la preparazione delle micche. Preparavano rapidamente tantissime micche, tutte uguali. A me davano un pezzettino di pasta affinchè potessi preparare i panini che volevo. Io così mi sbizzarrivo a inventare forme, ad arrotolare o intrecciare la pasta.

Da quando ho la mia casa e il mio forno ho ricominciato a fare esperimenti di panificazione.
Cercando ricette su internet ho sentito più volte citare le sorelle Simili. Due simpatiche gemelle bolognesi che insegnano l'arte di fare il pane in casa.
Incuriosita quando ho trovato il loro libro, "Pane e roba dolce" l'ho comprato



e per la prima volta sono riuscita a fare una focaccia quasi degna di quelle che si trovano nelle panetterie liguri.
Tempo dopo ho scoperto casualmente che le sorelle Simili avrebbero fatto un corso proprio in una scuola di cucina della mia città. Così non ho esitato un attimo e insieme ad un'amica appassionata come me mi sono iscritta.
Purtroppo il corso è stato solo visivo e non abbiamo avuto modo di impastare, ma è stato ugualmente utilissimo. Le sorelle sono davvero simpatiche, ci hanno insegnato un sacco di trucchi.
Grazie a loro, vedendo i loro movimenti, ho imparato, tra le altre cose, a fare bene il pane pugliese e i grissini stirati torinesi.
In quell'occasione ci hanno anche regalato un pezzo di pasta madre, che però dopo una serie di rinfreschi e un tentativo malriuscito di grissini, il cui gusto secondo me era un po' troppo acido, è finito, con grande dispiacere, nella rumenta.
Spero davvero di poter assistere a qualche altro loro corso, anche se ho sentito dire che forse si ritireranno. In ogni caso continuerò a fare i miei esperimenti.

1 commento:

  1. Il tuo profumo di pane è arrivato fin qui :)
    Molto bello questo post perchè, a suo modo, è un viaggio anch'esso: un viaggio nel tempo, nella casa di tua nonna.

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