Sabato 2 Agosto 2008 - Milano - Philadelphia - San Francisco
Finalmente si parte per il tanto sospirato viaggio in America. Io, Francesco e due coppie di amici partiremo verso le 10 dall'aeroporto di Milano Malpensa. Abbiamo tutti la maglietta uguale, con raffigurati gli Stati Uniti e intorno dei personaggi, in stile South Park, che rappresentano ognuno di noi. Siamo bellissimi e tutti quelli che ci incontrano ci guardano stupiti.
Verso le 15:30, ora locale, arriviamo a Philadelphia, dove dobbiamo fare tutte le pratiche per l'immigrazione negli Stati Uniti. Anche i poliziotti americani, dopo quelli Italiani, sono molto divertiti alla vista delle nostre magliette.
Facciamo uno spuntino di sushi, prima di salire sul prossimo aereo. Non avevo realizzato che da qui a San Francisco dovremo volare altre sei ore e siamo già un po'stanchi.
Dormiamo quasi per tutto il tempo del volo, ad un certo punto sorvoliamo un Canyon. Chissà se è il proprio Grand Canyon che vedremo tra qualche giorno.
Arriviamo a San Francisco all'"Hotel Vintage Court". Siamo distrutti, sono passate quasi ventiquattro ore da quando siamo partiti e quando arriviamo a San Francisco è circa l'ora di cena. Vorrei tanto andare a dormire, ma decidiamo di sforzarci di uscire, per entrare subito in confidenza col nuovo fuso orario.
Arriviamo a piedi fino al Fisherman's Warf, dove cerchiamo un posto per cenare. Purtroppo, avendo molta fame, facendo un gran freddo ed essendoci il vento, ci infiliamo nel primo ristorante di pesce che troviamo, che purtroppo è un ristorante italiano. Nessuno di noi ama andare nei ristoranti italiani all'estero, è contro la nostra idea di vacanza e di conoscenza della cultura locale, ma a San Francisco è difficile trovare un ristorante non italiano. Alla fine va comunque bene perché evitiamo i piatti italiani e mangiamo del buon pesce. Peccato per il padrone, un po' invadente, che appena ha capito che eravamo italiani ha voluto tediarci con la sua storia di emigrante arricchito.
Facciamo uno spuntino di sushi, prima di salire sul prossimo aereo. Non avevo realizzato che da qui a San Francisco dovremo volare altre sei ore e siamo già un po'stanchi.
Dormiamo quasi per tutto il tempo del volo, ad un certo punto sorvoliamo un Canyon. Chissà se è il proprio Grand Canyon che vedremo tra qualche giorno.
Arriviamo a San Francisco all'"Hotel Vintage Court". Siamo distrutti, sono passate quasi ventiquattro ore da quando siamo partiti e quando arriviamo a San Francisco è circa l'ora di cena. Vorrei tanto andare a dormire, ma decidiamo di sforzarci di uscire, per entrare subito in confidenza col nuovo fuso orario.
Arriviamo a piedi fino al Fisherman's Warf, dove cerchiamo un posto per cenare. Purtroppo, avendo molta fame, facendo un gran freddo ed essendoci il vento, ci infiliamo nel primo ristorante di pesce che troviamo, che purtroppo è un ristorante italiano. Nessuno di noi ama andare nei ristoranti italiani all'estero, è contro la nostra idea di vacanza e di conoscenza della cultura locale, ma a San Francisco è difficile trovare un ristorante non italiano. Alla fine va comunque bene perché evitiamo i piatti italiani e mangiamo del buon pesce. Peccato per il padrone, un po' invadente, che appena ha capito che eravamo italiani ha voluto tediarci con la sua storia di emigrante arricchito.
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