Eccomi tornata da questo viaggio meraviglioso. E' difficile riassumere in poche righe ciò che ho visto, ciò che ho conosciuto, le sensazioni che ho provato in quei giorni. Proverò a dire qualcosa di generale sui vari posti che ho visto, rimandando eventuali racconti più dettagliati.
I LUOGHI
Tokyo: Tokyo non è molto diversa da tutte le grandi città del mondo. Presenta varie sfaccettature, come l'eleganza di Ginza, la vitalità giovanile di Shibuya, la tranquillità del parco intorno al santuario Meiji-Jingu, l'attività frenetica del mercato del pesce di Tsukiji. Ciò che mi ha colpito di più sono l'ordine e la pulizia che si percepiscono.
Nikko: qui si trova un grande complesso di suntuosi templi.
Kyoto: è una città strana, dove antico e moderno si mischiano e convivono. La prima cosa che si vede è la stazione futuristica, usciti da lì ci si trova in mezzo a un'alternanza di case brutte e templi maestosi. Molto bello il quartiere di Gion, quello famoso per le geishe, costituito da antiche case di legno. Una geisha l'abbiamo intravista di sfuggita.
Nara: anche Nara è famosa per i suoi importanti templi. La particolarità di questo posto è che innumerevoli cervi si aggirano indisturbati per la città, si avvicinano alle persone in cerca di biscotti.
Koyasan: il monte Koya è un luogo importante per la religione buddista. Lì abbiamo dormito in un tempio, dove abbiamo assaggiato la cucina vegetariana dei monaci e dove abbiamo assistito alla cerimonia mattutina, un'esperienza decisamente toccante. In questo luogo si trova inoltre un famoso cimitero. L'abbiamo visitato anche di notte ed effettivamente era un po' inquietante.
Hiroshima: è una città completamente ricostruita, dopo le devastazioni della bomba atomica. La città in sé non dice molto, quel poco che è rimasto, i monumenti dedicati alla tragedia e le testimonianze che abbiamo visto al museo fanno un po' effetto.
Miyajima: isola di fronte a Hiroshima. Decisamente uno dei posti più belli che ho visto, sia per il santuario affacciato sul mare, sia per il sentiero a piedi che abbiamo percorso per arrivare ai templi situati più in alto, dove abbiamo potuto scorgere, da vicino, scimmie che si nutrivano nel bosco.
Beppu: nell'isola di Kyushu, città termale affacciata sul mare, ma che di città di mare non ha niente se non il porto. L'ho trovata abbastanza triste. Unica cosa carina sono i cosidetti "inferni", cioè delle manifestazioni dei fenomeni vulcanici quali acqua fumante, fango ribollente e geiser.
Osaka: città moderna, cuore dell'economia giapponese. L'ho visitata poco e per ciò che ho visto non mi ha detto molto, l'unica cosa che mi ha colpito è l'affollamento delle zone commerciali e la vita notturna.
Himeji: il castello è bellissimo, proprio come l'avevo visto nelle foto. Da segnalare anche i magnifici giardini, che sicuramente sarebbero da vedere all'epoca della fioritura dei ciliegi, ma anche ora sono un vero spettacolo.
Kobe: vista solo di passaggio. Città cosmopolita, c'è un intero quartiere costruito alla maniera occidentale. Obiettivamente mi è sembrato un po' kitch, ma ai giapponesi pare piacere molto.
Kanazawa: cittadina nota per un bellissimo giardino, quasi un parco, che ho molto apprezzato.
Takayama: cittadina montuosa nella regione di Hida, a nord di Tokyo. Una zona tranquillissima, con le case antiche e le botteghe degli artigiani. Ci sarei rimasta ancora un giorno.
IL GIAPPONE E I GIAPPONESI
I Giapponesi non ti osservano, anche se sei palesemente "diverso" sembra cha ai loro occhi tu sia trasparente, ma nel caso in cui gli chiedi aiuto o solo ti vedono un po' in difficoltà cercano in ogni modo di aiutarti, anche quando non ne sono in grado o non parlano una parola d'inglese. I bambini invece ti osservano curiosi. Un giorno una bambina ha chiesto se poteva fare una foto con me.
Uno dei luoghi migliori in cui osservare i Giapponesi è la metropolitana. Lì noti che gli uomini sono tutti vestiti identici, pantalone scuro, camicia bianca e valigetta. Si nota che le donne sono tutte molto curate, con una particolare attenzione alle calze e alle scarpe. Quasi tutte indossano tacchi su cui non sempre riescono a camminare in modo stabile. Quasi tutte le donne e anche molti ragazzi hanno i capelli tinti di castano o di rosso. Mentre viaggiano sui treni della metropolitana le loro attività principali sono: la PSP, il Nintendo DS, la lettura e il far finta di dormire, tutto per non rischiare di parlare con il vicino. Una cosa che mi ha impressionato è entrare in un bar all'ora della colazione e notare che nessuno parlava con nessuno, regnava un religioso silenzio, cosa impensabile in un qualunque bar italiano.
Il silenzio però finisce quando si torna in strada. Fuori dai negozi ci sono ragazzi che urlano incessantemente cercando di attirare l'attenzione dei clienti. Gli annunci alla stazione o in metropolitana sono costantemente accompagnati da musichette e jingle. In alcune stazione ho addirittura sentito il finto canto di uccellini.
Nei cartelli che si vedono in giro, dalle semplici indicazioni a cartelli di divieto della polizia, c'è sempre qualche pupazzetto a rendere più chiaro il concetto.
I treni giapponesi sono di una puntualità sconcertante. Spaccano il secondo e sullo stesso binario parte un treno ogni 5 minuti. Non appena il treno arriva al capolinea sale un omino che si occupa di girare tutti i sedili nel senso di marcia. Per non parlare della pulizia e della sicurezza nelle stazioni.
LA CUCINA GIAPPONESE
La cucina giapponese è ottima. Non è solo sushi e sashimi, che sono comunque degni di nota, come spesso pensiamo noi occidentali. Noi ogni sera siamo riusciti ad assaggiare cose diverse. Posso segnalare alcuni piatti che abbiamo assaggiato:
Okonomiyaki: una specie di frittata fatta di cavoli, germogli di soia, pancetta ed eventualmente altri ingredienti. E' bello anche solo vedere quelli che, armati di palette, la preparano sulla piastra rovente.
Tako Yaki: palline di uovo e polpo, tipiche di Osaka. Anche qui è bellissimo ammirare la manualità dei cuochi durante la preparazione.
Soba e Udon: gli spaghetti giapponesi. I primi sono sottili e di grano saraceno. Si mangiano o in zuppa, oppure freddi intinti in una salsa. I secondi sono più spessi e normalmente si mangiano in una zuppa.
Tenpura: verdure fritte. Questo piatto si conosce anche da noi. Ne ho assaggiate varie versioni e le migliori sono decisamente quelle che ho mangiato nei posti più improbabili, quali birrerie non propriamente raffinate.
Tonkatsu: bistecca di maiale impanata e fritta. Pesantuccia ma buona.
Onigiri: i "panini" giapponesi di riso con l'alga intorno che si vedevano spesso nei cartoni animati. Li compravamo a caso, senza saperne il contenuto. In generale erano buoni.
Colazione Giapponese: questa per me è stata un po' dura, mentre Francesco ne andava matto. Si tratta di verdure sottaceto, riso, uova a volte anche crude, pesce alla griglia, zuppa di miso e tofu.
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