Oggi c'è il sole e vengo assalita dalla mia sindrome del voler vedere tutto e subito. Il mio umore è molto migliore di quello degli scorsi giorni e voglio vedere tutti i quartieri che non ho ancora visitato o almeno spero di riuscire a vederne la maggior parte. I miei piedi saranno un po' meno entusiasti di me.
Per prima cosa ci dirigiamo sulla Fifth Avenue, con l'idea di vedere il Flatiron building, il palazzo stranamente sottile che si trova all'incrocio tra la Fifth e Broadway.
Nei pressi della piazza si trova Eataly, che sono proprio curiosa di vedere, dato che a Torino era un luogo che frequentavo spesso. Essendo molto presto però il market è chiuso così vediamo solo la caffetteria e la gelateria.
Camminando lungo la Fifth arriviamo a Union Square e da lì nella zona della New York University, quindi a Washington Square arrivando così nel Greenwich Village. Eravamo già stati da queste parti qualche sera fa per cena e ci era piaciuto molto, infatti siamo voluti tornare a vedere il quartire con la luce del giorno.
Mi sembra un quartiere molto elegante. Le case sono ancora abbastanza basse e le facciate in pietra e le scalette mi ricordano tanto le case di Boston. Una di queste case rappresenta l'esterno della casa dei Robinson nell'omonima serie TV, anche se mi pare di ricordare che la serie fosse idealmente ambientata a Brooklyn.
Rimanendo sullo stesso argomento vediamo anche il palazzo di Friends, che però è molto più basso di ciò che sembrava nel telefilm.
Continuiamo a vagare a piedi vedendo le costruzioni e i quartieri cambiare continuamente, attraversando Soho, Noho e arrivando così a Mulberry Street, ovvero ciò che rimane di Little Italy. Avevo letto che Little Italy è stata quasi mangiata da Chinatown ed in effetti c'è proprio poco e quello che c'è sa anche un po' di finto, di lasciato lì apposta per i turisti.
Dopo pochi passi ci troviamo appunto a Chinatown e come in ogni Chinatown che ho visto provo la stessa sensazione di caos e sporcizia, soprattutto grazie a certi orrori che vedo nelle vetrine, da strani tipi di pesce secco a cose che hanno l'aspetto di larve essicate.
Si è fatta l'ora di pranzo e non essendo troppo lontani, attraversando Nolita e dei graziosissimi negozi, ci dirigiamo al Lower East Side dove si trova Katz's Deli, la tavola calda dove si è svolta la famosa scena di "Harry ti presento Sally".
Il locale sembra una tavola calda delle peggiori, ma ho letto che vi si mangia uno dei migliori pastrami della città. Fino a qualche giorno fa neanche sapevo cosa fosse, poi ho letto che è un piatto tipico della cucina Kosher, un panino con carne cotta in modo particolare. In effetti il pastrami è ottimo e sono molto meno buoni i sottaceti che ci danno come accompagnamento.
Il locale è tappezzato di foto di persone famose e ci incuriosicono vari cartelli appesi che dicono "Send a salami to your boy in the army", infatti offrono veramente questo servizio di spedizione dei loro salami ai militari in missione all'estero.
Un po' appesantiti dall'abbondante pasto con la metro raggiungiamo la zona di Tribeca. Anche qui troviamo un pezzo di cinema: la stazione dei pompieri di Ghostbusters.
Tribeca è famoso per il Film Festival, ma ora non essendo il periodo giusto tutto ciò che possiamo vedere è il palazzo che lo ospita.
Ci sono poi le case "antiche" di Harrison Street, che però ho letto essere state in parte ricollocate rispetto alla loro posizione originale.
Anche questo quartiere è diverso da tutti gli altri, mi sembra un quartiere in evoluzione e mi piace molto, anche se lo trovo meno elegante del Village.
Da lì ci affacciamo sul fiume Hudson intravedendo la Statua della Libertà e il New Jersey e proseguiamo poi la passeggiata arrivando nella zona di Ground Zero.
Quando vi ero stata nel 2004 c'era solo un'enorme voragine e qualche foto commemorativa, con una croce estratta tra le lamiere a simboleggiare la tragedia.
Ora la croce è stata spostata sul muro di un palazzo vicino e la zona è in fase di ricostruzione. Si vede che stanno erigendo due nuovi edifici e costruendo un parco.
Continuando a camminare arriviamo a Battery Park
ed essendo ancora abbastanza presto decidiamo di prendere il Ferry Boat per Staten Island.
A Liberty Island eravamo già stati l'altra volta, per cui abbiamo scelto quest'alternativa, anche per evitare le ore di attesa che normalmente si formano per salire sui traghetti che portano a Libery ed Ellis Island. La traversata dura circa mezz'ora e permette una splendida vista sulla Statua della Libertà e sullo skyline di Manhattan.
Molte persone quando arrivano a Staten Island tornano subito indietro,. Anche dalla guida apprendiamo che non c'è molto da vedere. Decidiamo comunque di fare due passi lungo la costa nei pressi del porticciolo. Anche da qui si gode di una splendida vista sulla città, rovinata forse un po' dalle navi mercantili.
Arriviamo fino al campo di Baseball e lì vicino si trova un memorial dell'11 Settembre che ho trovato molto suggestivo, costituito da una serie di facce stilizzate ciascuna con inciso il nome di una delle persone decedute.
Riprendendo il traghetto torniamo quindi indietro e da lì in metro fino all'hotel.
La giornata è stata faticosa ma bellissima. Ammetto di aver un po' esagerato, ma direi che sono abbastanza riuscita nel mio intento di vedere più cose possibili.
Per prima cosa ci dirigiamo sulla Fifth Avenue, con l'idea di vedere il Flatiron building, il palazzo stranamente sottile che si trova all'incrocio tra la Fifth e Broadway.
Nei pressi della piazza si trova Eataly, che sono proprio curiosa di vedere, dato che a Torino era un luogo che frequentavo spesso. Essendo molto presto però il market è chiuso così vediamo solo la caffetteria e la gelateria.
Camminando lungo la Fifth arriviamo a Union Square e da lì nella zona della New York University, quindi a Washington Square arrivando così nel Greenwich Village. Eravamo già stati da queste parti qualche sera fa per cena e ci era piaciuto molto, infatti siamo voluti tornare a vedere il quartire con la luce del giorno.
Mi sembra un quartiere molto elegante. Le case sono ancora abbastanza basse e le facciate in pietra e le scalette mi ricordano tanto le case di Boston. Una di queste case rappresenta l'esterno della casa dei Robinson nell'omonima serie TV, anche se mi pare di ricordare che la serie fosse idealmente ambientata a Brooklyn.
Rimanendo sullo stesso argomento vediamo anche il palazzo di Friends, che però è molto più basso di ciò che sembrava nel telefilm.
Continuiamo a vagare a piedi vedendo le costruzioni e i quartieri cambiare continuamente, attraversando Soho, Noho e arrivando così a Mulberry Street, ovvero ciò che rimane di Little Italy. Avevo letto che Little Italy è stata quasi mangiata da Chinatown ed in effetti c'è proprio poco e quello che c'è sa anche un po' di finto, di lasciato lì apposta per i turisti.
Dopo pochi passi ci troviamo appunto a Chinatown e come in ogni Chinatown che ho visto provo la stessa sensazione di caos e sporcizia, soprattutto grazie a certi orrori che vedo nelle vetrine, da strani tipi di pesce secco a cose che hanno l'aspetto di larve essicate.
Si è fatta l'ora di pranzo e non essendo troppo lontani, attraversando Nolita e dei graziosissimi negozi, ci dirigiamo al Lower East Side dove si trova Katz's Deli, la tavola calda dove si è svolta la famosa scena di "Harry ti presento Sally".
Il locale sembra una tavola calda delle peggiori, ma ho letto che vi si mangia uno dei migliori pastrami della città. Fino a qualche giorno fa neanche sapevo cosa fosse, poi ho letto che è un piatto tipico della cucina Kosher, un panino con carne cotta in modo particolare. In effetti il pastrami è ottimo e sono molto meno buoni i sottaceti che ci danno come accompagnamento.
Il locale è tappezzato di foto di persone famose e ci incuriosicono vari cartelli appesi che dicono "Send a salami to your boy in the army", infatti offrono veramente questo servizio di spedizione dei loro salami ai militari in missione all'estero.
Un po' appesantiti dall'abbondante pasto con la metro raggiungiamo la zona di Tribeca. Anche qui troviamo un pezzo di cinema: la stazione dei pompieri di Ghostbusters.
Tribeca è famoso per il Film Festival, ma ora non essendo il periodo giusto tutto ciò che possiamo vedere è il palazzo che lo ospita.
Ci sono poi le case "antiche" di Harrison Street, che però ho letto essere state in parte ricollocate rispetto alla loro posizione originale.
Anche questo quartiere è diverso da tutti gli altri, mi sembra un quartiere in evoluzione e mi piace molto, anche se lo trovo meno elegante del Village.
Da lì ci affacciamo sul fiume Hudson intravedendo la Statua della Libertà e il New Jersey e proseguiamo poi la passeggiata arrivando nella zona di Ground Zero.
Quando vi ero stata nel 2004 c'era solo un'enorme voragine e qualche foto commemorativa, con una croce estratta tra le lamiere a simboleggiare la tragedia.
Ora la croce è stata spostata sul muro di un palazzo vicino e la zona è in fase di ricostruzione. Si vede che stanno erigendo due nuovi edifici e costruendo un parco.
Continuando a camminare arriviamo a Battery Park
ed essendo ancora abbastanza presto decidiamo di prendere il Ferry Boat per Staten Island.
A Liberty Island eravamo già stati l'altra volta, per cui abbiamo scelto quest'alternativa, anche per evitare le ore di attesa che normalmente si formano per salire sui traghetti che portano a Libery ed Ellis Island. La traversata dura circa mezz'ora e permette una splendida vista sulla Statua della Libertà e sullo skyline di Manhattan.
Molte persone quando arrivano a Staten Island tornano subito indietro,. Anche dalla guida apprendiamo che non c'è molto da vedere. Decidiamo comunque di fare due passi lungo la costa nei pressi del porticciolo. Anche da qui si gode di una splendida vista sulla città, rovinata forse un po' dalle navi mercantili.
Arriviamo fino al campo di Baseball e lì vicino si trova un memorial dell'11 Settembre che ho trovato molto suggestivo, costituito da una serie di facce stilizzate ciascuna con inciso il nome di una delle persone decedute.
Riprendendo il traghetto torniamo quindi indietro e da lì in metro fino all'hotel.
La giornata è stata faticosa ma bellissima. Ammetto di aver un po' esagerato, ma direi che sono abbastanza riuscita nel mio intento di vedere più cose possibili.
Bellissime foto, anch'io quando vado per città cammino così tanto che non mi ricordo quasi come ho fatto ad arrivare sul letto.
RispondiEliminaCi devo tornare assolutamente al più presto!!!
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