martedì 2 marzo 2010

USA – Giorno 11 – Monument Valley

Martedì 12 Agosto 2008 - Monument Valley - Moab

Stamattina ci siamo alzati prestissimo, anche a causa del bagno condiviso in sei.



Arriviamo nella Monument Valley nel punto in cui partono le escursioni, cioè l'unico hotel della zona. Scegliamo di fare l'escursione che durerà tre ore e mezza e nell'attesa facciamo la solita abbondante colazione.
Partiamo quindi per il tour, saliamo su una specie di pullmino, che a dire il vero pare più un carro coperto. Il pullmino percorre strade sterrate, facendo un sacco di scossoni e presto ci riempiamo di sabbia rossa.
La nostra guida è un nativo americano. Periodicamente ci fermiamo e ci mostra varie formazioni rocciose, da quelle che compaiono in ogni film western,


a quelle che ricordano varie forme umane e animali.


Ci fa entrare in una capanna dove c'è un'anziana signora, anche lei nativa, che fila la lana e tesse un tappeto. Ci spiega che questa signora si chiama Susie Yazzie, ha 91 anni ed è comparsa in tantissimi film ambientati in quella zona.


Allontanandoci dalla Monument Valley ci fermiamo da alcuni indiani che sul ciglio della strada vendono gioielli di turchese, si suppone realizzati da loro.
Intraprendiamo quindi il viaggio in direzione Moab, durante il quale vediamo vari cambiamenti del paesaggio.
Facciamo una sosta nella ridente cittadina di Salina, per bere qualcosa. Entriamo al "Mom's Café", dove però le cameriere fraintendono le nostre intenzioni e vogliono darci pranzo. Non appena capiscono che ciò che vogliamo è solo un milk shake o qualcosa del genere ci indirizzano gentilmente in un chiosco non lontano. Lì ci preparano dei milk shake che praticamente sono bicchieroni di gelato.
Tornando alla macchina entriamo in un negozio di cose per cowboy, dall'abbigliamento, a tutto il necessario per i cavalli, comprese selle e fruste, costosissime. Un negozio davvero strano e interessante.
Prima di lasciare la città entriamo nuovamente da "Mom's" per andare in bagno. Osservandolo meglio noto che sembra proprio un locale da telefilm, con le cameriere in divisa verde e rosa, le foto di famiglia in stile anni '80, e articoli, appesi alle pareti, che parlano proprio "Mom's". Probabilmente è un posto famoso.
Arriviamo a Moab abbastanza presto. Ci sistemiamo al motel "Super 8" che abbiamo prenotato ieri sera.
Una coppia dei nostri amici si butta subito in piscina. Noi altri quattro, dopo una rapida doccia per toglierci di dosso la sabbia di cui siamo coperti da stamattina, decidiamo di uscire per fare un giro.
L'idea è di fare la passeggiata suggerita dalla guida della mia amica, una "passeggiata romantica" sulle rive del Colorado. Ci accorgiamo tardi di aver sbagliato strada e per puro caso ci troviamo in un posto spettacolare: il Negro Bill Canyon.


Si tratta di uno stretto sentiero che costeggia un ruscello, affluente del Colorado, in mezzo a boschi ed a bellissime rocce rosa. Ci sono cartelli che avvertono di non toccare assolutamente una pianta velenosa chiamata Poison Ivy, di cui è mostrata la foto. Dobbiamo fare molta attenzione a dove ci appoggiamo.
E' possibile raggiungere la fonte, ma ci fermiamo non appena bisogna attraversare il fiume, e io e la mia amica non abbiamo l'abbigliamento adatto.


Ci siamo vestite per fare la passeggiata romantica, non per guadare il fiume. Così torniamo indietro, anche perché tra non molto sarà buio.
Facciamo un giro a Moab, che praticamente è costituita da due vie, e poi la spesa per domani.
Andiamo a prendere gli altri per andare a cena. Cerchiamo un locale segnalato dalle guide e, nonostante il centro sia microscopico, non lo troviamo. Scegliamo così un ristorante a caso, dove non mangiamo benissimo e dove il servizio è estremamente lento. Prima di andare a dormire cerchiamo un hotel per domani sera, quando ci avvicineremo al Bryce Canyon. Purtroppo non troviamo niente di abbastanza vicino e ci accontentiamo di un motel a un'ottantina di miglia.

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